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EROSIONE

EROSIONEEROSIONE: SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE

EROSIONE

EROSIONE: SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE

EROSIONE: SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE

I PRATI ARMATI® hanno radici profonde, resistenti, sottili e omogenee che non creano rigonfiamenti nel terreno come accade per le specie arboree ed arbustive.

EROSIONE: SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE.  A parità di età, I PRATI ARMATI® hanno inoltre un apparato radicale molto più profondo di una comune pianta erbacea, sia durante lo sviluppo che a a regime.

A pari età, i PRATI ARMATI® hanno un apparato radicale molto più profondo, fascicolato resistente di una comune pianta erbacea.

EROSIONE: SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE.  Le specie erbacee come i PRATI ARMATI®, a differenza degli alberi, non sovraccaricano il terreno con il loro peso e non innescano fenomeni di instabilità (il cosiddetto “effetto vela”) dovuti all’azione dei venti.

EROSIONE: I PRATI ARMATI® hanno radici profonde, sottili, omogenee e resistenti che non creano rigonfiamenti nel terreno, come accade invece per alcune specie arboree ed arbustive.

EROSIONE: SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE.  I PRATI ARMATI® sono una tecnologia naturale che:

  1. impiega sementi di piante erbacee perenni a radicazione profonda, prevalentemente autoctone, in grado di vegetare su ogni litotipo e in qualunque clima (pH compreso tra 4 e 11, temperature comprese tra circa -40° C e +60 °C)
  2. contrasta l’EROSIONE e consente la RINATURALIZZAZIONE anche sui litotipi più sterili e inquinati da metalli pesanti e idrocarburi, quali:
  • TERRE (argille, limi, sabbie, ghiaie e loro miscele)
  • ROCCE (purchè alterate o fratturate) quali conglomerati debolmente cementati, marne calcareniti, flysch, piroclastiti, scisti,  rocce acide o basiche
  • Terreni additivati con calce fino al 5% in peso
  • Suoli inquinati da idrocarburi e metalli pesanti in concentrazioni anche 10 volte superiori ai limiti massimi  di legge
  1. riduce l’infiltrazione d’acqua nel sottosuolo grazie alla fitta coltre epigea e ne favorisce la rimozione dai primi strati attraverso l’evapotraspirazione, con positive ripercussioni su alcuni parametri geomeccanici del terreno: saturazione, pressione interstiziale, coesione, resistenza al taglio, etc.
  2. sostituisce in toto un intero pacchetto di lavorazioni-manufatti-materiali utilizzato negli interventi tradizionali  per contrastare l’erosione: geocelle, georeti, geogriglie, geostuoie, biostuoie, bioreti, mulch, matrici di fibre di legno legate, materiali plastici, terreno vegetale, terreno di riporto, con forti vantaggi tecnici, economici e ambientali
  3. rinaturalizza i versanti, favorendo la biodiversità e accelerando la successione ecologica
  4. sottrae fino al 400% in più di CO2 rispetto alle piante tradizionali
  5. non necessita di alcuna manutenzione (sfalci, irrigazioni, concimazioni, etc).

 

EROSIONE: Confronto con le altre specie vegetali.

Le tecniche antierosive attualmente disponibili sul mercato sono datate e risalgono agli anni 50 -60: prevedono soprattutto l’impiego di manufatti sintetici quali geocelle, geostuoie, georeti e di biostuoie.

SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE.  Gli alberi, gli arbusti e i prati tradizionali sono invece da sempre utilizzati dall’uomo per tentare di bloccare l’erosione e i piccoli smottamenti dei terreni, peraltro con alcuni limiti: gli alberi hanno radici di grande diametro, seppur profonde, che fanno rigonfiare il terreno; appesantiscono i versanti, possono innescare momenti destabilizzanti nel suolo (es. effetto vela); le piante erbacee tradizionali hanno apparati radicali modesti nello sviluppo e dotati di bassa resistenza meccanica.
 

EROSIONE SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE.  Da sempre il settore del controllo dell’erosione è un settore a bassa tecnologia e innovazione.

In tutte le branche del sapere si verificano peraltro innovazioni che rendono obsolete le vecchie tecniche. Così ad esempio l’iniettore-pompa nei motori diesel è stato sostituito dal più efficiente common-rail attualmente utilizzato in tutto il mondo con vantaggi tecnici, di consumo, di costo e semplificazione costruttiva.
 
EROSIONE: SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE.  Partendo dalle tradizionali tecniche antierosive, abbiamo innanzitutto concentrato l’attenzione sulle specie erbacee, non quelle tradizionali bensì quelle a radicazione profonda, finora poco note, studiate e utilizzate, che presentano indubbi vantaggi geotecnici rispetto a tutte le altre tecniche.
 
EROSIONE: SPECIE ERBACEE A RADICAZIONE PROFONDA: CONFRONTO CON LE ALTRE SPECIE VEGETALI ERBACEE, ARBOREE E ARBUSTIVE.  Abbiamo poi introdotto un elevato grado di conoscenza interdisciplinare, correlando varie branche del sapere spesso fra loro in contrasto: botanica, agronomia, ingegneria, geologia, architettura del paesaggio.
 

 

EROSIONE APPLICAZIONI PER LITOTIPI 

TERRENI TRATTABILI CON I PRATI ARMATI®

Si intendono per terreni trattabili con i  PRATI ARMATI® tutte le rocce sciolte (terre) e le rocce lapidee (rocce) che per fessurazione, macrostruttura, tessitura, granulometria, addensamento, etc. consentono l’attecchimento e lo sviluppo dell’apparato radicale, quali:

 TERRE

  •  argille
  •  limi
  •  sabbie
  •  ghiaie
  •  loro miscele in proporzioni differenti

 ROCCE

  •  conglomerati (debolmente cementati)
  •  marne (alterate)
  •  calcareniti (debolmente cementate)
  •  flysch
  •  piroclastiti
  •  scisti
  •  rocce acide o basiche alterate o intensamente fratturate

L’attecchimento è ottenibile anche su suoli che, sotto il profilo pedologico, appaiono totalmente sterili o inquinati da idrocarburi e metalli pesanti in concentrazioni anche 10 volte superiori ai limiti massimi  di legge.

I PRATI ARMATI® attecchiscono anche su terreni additivati con calce fino al 5% in peso.

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Che cos’è il Dissesto Idrogeologico

Dissesto idrogeologico

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
 
 

Il dissesto idrogeologico è l’insieme dei processi morfologici che hanno un’azione fortemente distruttiva in termini di degradazione del suolo e quindi indirettamente nei confronti dei manufatti. Esso comprende tutti quei processi, a partire dall’erosione superficiale e sotto la superficie, fino agli eventi più catastrofici quali frane e alluvioni.

 

Il rischio di dissesto idrogeologico

Secondo l’analisi effettuata da David J. Varnes in un rapporto dell’UNESCO del 1984 il rischio totale relativo al dissesto idrogeologico può essere espresso dalla relazione:

  • Rischio totale, cioè il numero aspettato di danni relativi ad un evento catastrofico in termini di vite umane, persone ferite, danni alle proprietà ed alle attività economiche;
  • Elementi a rischio, cioè la popolazione, le proprietà e le attività economiche potenzialmente in pericolo con riferimento a un dato fenomeno catastrofico;
  • Rischio specifico, che rappresenta il grado atteso di perdite legato ad un particolare fenomeno, espresso dal prodotto di H per V;
  • Pericolosità naturale, cioè la probabilità che un dato evento possa verificarsi in una data area in un certo periodo; 
  • Vulnerabilità, che rappresenta il grado di danno atteso nei confronti di un elemento o di un insieme di elementi, espresso con una scala da 0 (nessun danno) a 1 (distruzione totale);[1]

Le azioni da attuare in presenza di un dissesto idrogeologico sono:

  • Descrizione dello stato di natura, che consiste nella raccolta delle informazioni relative ad un dato fenomeno catastrofico potenziale, con riferimento anche alle informazioni storiche;
  • Valutazione dell’intensità, cioè la valutazione del grado di distruttività che il fenomeno in analisi può assumere. In generale si può procedere considerando uno o più parametri legati all’intensità e valutarli oppure considerando anche gli effetti del fenomeno, quindi attuando anche un’implicita valutazione del valore e della vulnerabilità degli oggetti a rischio;
  • Valutazione della pericolosità, che consiste nella valutazione della probabilità che un dato evento avvenga in un certo periodo; in questa analisi ci si basa su metodi euristici (con valutazioni soggettive e qualitative), statistici (basati sullo studio del fenomeno nel passato) o deterministici (con riferimento a leggi fisico-matematiche);
  • Valutazione del rischio inteso come sintesi del lavoro di individuazione e attribuzione di un valore degli elementi a rischio e della loro vulnerabilità;
  • Gestione del rischio, cioè la serie di interventi atti a diminuire l’effetto del fenomeno su ambiente, manufatti e popolazione.
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Contrastare il Dissesto Idrogeologico

EROSIONE SCARPATE IN UNA MINIERA DI SABBIE SILICEE

EROSIONE SCARPATE. 

L’INTERVENTO PREVEDEVA UN’APPLICAZIONE SULLE SCARPATE DELLA MINIERA DI SABBIE SILICEE DI FLORINAS (SS), DI PROPRIETÀ DELLA SARDA SILICATI SRL.

dissesto idrogeologico
dissesto idrogeologico

        

La pendenza delle superfici da trattare, l’intensa erosione di tipo RILL che spesso evolveva in locale dissesto idrogeologico, il clima ventoso, freddo d’inverno e torrido d’estate, i periodici incendi estivi, apparivano i problemi più evidenti.

EROSIONE SCARPATE. Il rinforzo delle scarpate, il controllo dell’erosione del fronte dismesso della miniera, la protezione da un processo di desertificazione, rappresentavano gli obiettivi principali  richiesti ai PRATI ARMATI®.

EROSIONE SCARPATE. Non trascurabile la forte attesa dovute alle prescrizioni ambientali degli enti competenti (Assessorato all’industria e Assessorato della difesa dell’ambiente) per un inerbimento che potesse proteggere le scarpate, mitigare visivamente il colore bianco intenso del fronte minerario, allo stesso tempo rinaturalizzare e reinserire nel paesaggio l’area profondamente antropizzata.

EROSIONE SCARPATE. Particolarmente evidente è stato il risultato ottenuto con un potente inerbimento mediante piante erbacee a radicazione profonda, per il definitivo controllo dell’erosione e del dissesto idrogeologico, anche grazie all’impermeabilizzazione del versante.

EROSIONE SCARPATE. La vulnerabilità del litotipo sabbioso, l’elevata pendenza della scarpata e le attese per un intervento di ingegneria naturalistica di grande pregio, rendevano ancora più stimolante l’obiettivo dell’intervento con i PRATI ARMATI®.

EROSIONE SCARPATE. Particolare interesse ha suscitato il risultato se si pensa che l’obiettivo è stato raggiunto con i PRATI ARMATI® senza l’utilizzo di terreno vegetale e biostuoie.

EROSIONE SCARPATE. In tale applicazione non sono state necessarie altre soluzioni antierosive tradizionali, tipiche dell’ingegneria naturalistica come: geocelle e georeti antierosive tridimensionali.

EROSIONE SCARPATE. La presenza del litotipo che rilassandosi assumevano consistenza terrigena, non ha richiesto il tradizionale abbinamento alla rete metallica paramassi a doppia torsione, tradizionalmente accoppiata all’inerbimento mediante idrosemina.

EROSIONE SCARPATE. Durante un estate calamitosa, caratterizzata da forte aridità e da violenti incendi che erano riusciti a danneggiare persino la turbina eolica posizionata ad altezza di oltre 60 m, PRATI ARMATI® riuscivano a resistere al caldo torrido tornando perfettamente verdi nella stagione autunnale.

www.pratiarmati.it

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Valdagri Bis

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